Asse scientifico tecnologico

 

Primo ciclo di istruzione: scienze, tecnologia; Secondaria superiore: primo biennio; secondo biennio e quinto anno

Asse scientifico-tecnologico

Fausta Carasso

Discipline e traguardi dell’asse scientifico-tecnologico

 

L’asse scientifico-tecnologico costituisce “un campo ampio e importante per l’acquisizione di metodi, concetti e atteggiamenti indispensabili per interrogarsi, osservare e comprendere il mondo e misurarsi con l’idea di molteplicità, problematicità e trasformabilità del reale.”. (Il nuovo obbligo di istruzione, 2007).

 

Nel Quadro di Riferimento Europeo, tra le competenze chiave per l’apprendimento permanente, si precisa che le competenze di base in scienza e tecnologia si riferiscono “alla capacità e alla disponibilità a usare l’insieme delle conoscenze e delle metodologie possedute per spiegare il mondo che ci circonda sapendo identificare le problematiche e traendo conclusioni basate su fatti comprovati” e alla capacità di “applicazione di tali conoscenze e metodologie per dare risposta ai desideri o bisogni avvertiti dagli esseri umani”. Tali competenze comportano la comprensione dei cambiamenti determinati dall’attività umana e la consapevolezza della responsabilità di ciascun cittadino.

 

In un’ottica generale di organizzazionecurricolare, nelle Indicazioni nazionali per il curricolo, per la scuola primaria e secondaria di primo grado sono stati individuati:

  • i traguardi per lo sviluppo delle competenze da raggiungere al termine dei due segmenti scolari che rappresentano riferimenti ineludibili per gli insegnanti, indicano piste culturali e didattiche e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’allievo;
  • gli obiettivi di apprendimento che definiscono i contenuti di conoscenza e le abilità ritenuti essenziali per raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze. Essi costituiscono punti di riferimento da utilizzare
Escher, Day-Nigt
Escher, Day-Nigt

 

Nel primo biennio della secondaria superiore, l’asse scientifico-tecnologico si realizza con il concorso dei saperi delle scienze sperimentali e delle tecnologie informatiche, con la finalità di sviluppare competenze di base per spiegare fatti e fenomeni del mondo reale e rendere gli studenti consapevoli dei legami tra scienza e tecnologia e delle correlazioni che essi hanno con il contesto culturale e sociale, con i modelli di sviluppo e la salvaguardia dell’ambiente.

 

L’insegnamento della scienza e della tecnologia “si colloca entro un orizzonte generale in cui i saperi si ricompongono per offrire ai giovani strumenti culturali e applicativi per porsi con atteggiamento razionale, critico e creativo di fronte alla realtà e ai suoi problemi anche ai fini dell’apprendimento permanente” (orientamenti per l’organizzazione del curricolo).

 

Nella pratica quindi, per facilitare il collegamento organico dei saperi, è necessario progettare percorsi finalizzati all’integrazione degli apprendimenti: i docenti, operando congiuntamente, possono integrare competenze diverse in attività di ricerca-azione, assumendo anche i risultati delle ricerche disciplinari, e applicando metodologie didattiche innovative.

In quest’ottica, ciascun docente può collaborare efficacemente sulla base della sua analisi formativa, proponendo di volta in volta elementi della propria disciplina rilevanti dal punto di vista concettuale, o strategici dal punto di vista cognitivo, per impostare percorsi che da un lato facilitino lo studente nell’esplorazione del mondo circostante e nella comprensione del valore della conoscenza del mondo naturale e di quello delle attività umane e dall’altro tengano conto delle esigenze di continuità e di relazione con gli altri assi.

 

Nel secondo biennio e nel quinto anno della scuola secondaria superiore, per i nuovi tecnici, professionali e licei, i risultati di apprendimento dell’area di istruzione generale sono in linea di continuità con le indicazioni dell’obbligo di istruzione e si caratterizzano per il collegamento con le discipline di indirizzo. La presenza di saperi scientifici e tecnologici tra loro interagenti permette, infatti, un più solido rapporto, nel metodo e nei contenuti, tra scienza, tecnologia e cultura umanistica.

 

Escher,Metamorfosi II,1940
Escher,Metamorfosi II,1940

Negli orientamenti per l’organizzazione dei curricoli degli istituti tecnici si evidenziano due aspetti caratterizzanti l’innovazione: l’insegnamento integrato delle scienze e la didattica laboratoriale.

 

Sono previsti, infatti, gli insegnamenti di scienze integrate (scienze della terra e biologia, chimica e fisica) e di scienze applicate (tecnologie informatiche,tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica) con la precisazione che “Le scienze integrate non vanno intese come una nuova disciplina nella quale si fondono discipline diverse ma come l’ambito di sviluppo e di applicazione di una comune metodologia di insegnamento delle scienze”.

 

Pertanto, l’insegnamento delle scienze integrate implica composizioni e articolazioni degli argomenti e richiede nuove forme di collaborazione tra i docenti: essi devono valutare la possibilità di congiungere, integrare, armonizzare, in termini di risorse, le informazioni offerte agli allievi dai vari punti di vista” e operare per “ricondurre il processo dell’apprendimento verso lo studio della complessità del mondo naturale ricomponendo e tematizzando i saperi che solo per facilità di studio, quando necessario, possono essere affrontati separatamente”.

 

Nel percorso quinquennale il rapporto tra formazione scientifica e tecnologica si risolve in modo differenziato per il fatto che, mentre nel primo biennio sono presenti sia discipline tecnologiche che scientifiche, nel triennio successivo queste ultime non hanno una autonoma presenza. Nelle Linee guida si suggerisce di “mantenere viva la dimensione scientifica e metodologica attraverso la dimostrazione della validità generale dei molti modelli usati nella tecnologia, anche al di fuori della loro applicazione specifica”

 

 

Escher, Kyklos
Escher, Kyklos

Le Linee guida di ogni tipo di scuola sottolineano l’importanza del “laboratorio come metodologia di apprendimento” in quanto le attività svolte in laboratorio e in altri contesti reali offrono situazioni esperienziali in cui la teoria si comprende e si sviluppa più facilmente, si connettono competenze disciplinari diverse e si facilita la ricomposizione integrata dei saperi.

 

Dal punto di vista didattico, la didattica laboratoriale costituisce una metodologia innovativa che facilita la partecipazione attiva e critica dello studente e lo coinvolge dal punto di vista fisico ed emotivo nella relazione diretta e gratificante con i compagni e con il docente favorendo la personalizzazione dei processi di apprendimento. Tale metodologia può essere utilizzata efficacemente da tutte le discipline in quanto tutte le aule possono diventare laboratori ed infatti, più in generale, nel documento ministeriale citato, si afferma che “la didattica laboratoriale rappresenta la modalità trasversale che può caratterizzare tutta la didattica disciplinare e interdisciplinare”.

Laboratorio RED

(Ricerca Educativa e Didattica)

Università Ca' Foscari di Venezia
Università Ca' Foscari di Venezia

Nuova Pubblicazione

 F. Tessaro (a cura di),

 Il curricolo verticale nella scuola del primo ciclo. Analisi, percorsi, strumenti

libreriauniversitaria.it, 2019

 

 

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